Antichi Strumenti Medici
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Elettroterapia
Immagine tratta da "Misure e Ricerche Elettriche" del 1898
La scoperta dell’elettricità ha creato moltissime aspettative anche in campo medico.
Si è subito cercato di sfruttare le eventuali proprietà terapeutiche di questa nuovissima e misteriosa forza; accanto a studiosi seri sono spuntate anche folle di ciarlatani che hanno approfittato delle opportunità che questa novità loro offriva; sono stati progettati apparecchi di ogni tipo: macchine elettrostatiche, generatori di correnti galvaniche e faradiche, tutti apparecchi che promettevano guarigioni miracolose ed incredibilmente qualche volta i pazienti guarivano: potenza della suggestione e dell’effetto placebo!
A lato un'immagine tratta da "Misure e Ricerche Elettriche" del 1898; da notare la messinscena di questo strumento impressionante ed a suo modo elegante: è immaginabile l'emozione (e la paura) che doveva provare il paziente che era sottoposto alle scariche elettriche generate da un rocchetto di Ruhmkorff posto sotto il sedile; questa sedia per la "faradizzazione generale" era proposta verso la fine del 1800 dalla Ditta Chardin di Parigi.
In America questi apparecchi sono stati classificati come quack machines (apparecchi fasulli, inefficaci).
Apparecchi faradici
I pionieri di questa nuova disciplina medica furono il francese Guillaume Duchenne (1806 – 1875) che studiò l'effetto delle correnti faradiche sulla contrazione muscolare ed l’italiano suo allievo e seguace Plinio Schivardi (1833 - 1908) che allargò il campo delle ricerche a numerose patologie e che pubblicò i risultati in un interessante libro: Manuale di Elettroterapia - Milano 1864. Sostanzialmente gli apparecchi faradici si rifacevano al rocchetto di Ruhmkorff modificando il secondario in modo tale che la tensione applicata agli elettrodi fosse regolabile e pulsante. Il costo di questi apparecchi era piuttosto alto e molti medici di allora non potevano permettersi quella spesa, Schivardi propose allora il "fai da te" indicando nel suo libro le modalità di costruzione e il reperimento dei materiali. Riporto a seguire la fotocopia di queste pagine.. per chi volesse cimentarsi nell'impresa.
Apollo Medical Apparatus
Esteticamente molto bello e molto curato nei particolari. Possibilità di controllare l'intensità della scarica e di invertire la polarità di uscita della stessa.
Piccolo apparecchio Francese venduto dalla ditta Binda Opticien.
Alimentazione con batterie esterne.
Cox-Cavendish Electrical Co. Ltd. X-Ray & Electro-Medical Apparatus
la frequenza della vibrazione era controllata da un piccolo peso scorrevole sullo stelo del martelletto; Il cilindro arancione veniva inserito più o meno profondamente in una apertura laterale determinando l'intensità della scarica.
Apparecchio faradico Tedesco con alimentazione 110 volt.
Home Medical Apparatus.
Apparecchio molto diffuso per l'elettroterapia casalinga; nel cilindro metallico era inserita una grossa pila; la parte superiore del coperchio è apribile e contiene gli elettrodi.
Whitall Tatum, Nov.1879
(Sul bordo dell'astuccio è possibile leggere la data di costruzione.)
Aggiungendo una soluzione di bisolfato di mercurio nella scodellina tonda, si otteneva una tensione continua sufficiente al funzionamento del rocchetto.
Apparecchio faradico francese tipo Trouvé, marcato E.D.
Originariamente a pile poi trasformato con alimentazione da rete a 110 volt. 1920 ca. La rotazione della manopola frontale provoca lo scivolamento della bobina grossa sulla piccola che è fissa. L'accoppiamento maggiore o minore tra le due bobine determina l'intensità della scarica agli elettrodi.
Catalogo Fernand Guillot Parigi
Apparecchio faradico a bobina mobile di Trouvé. (Nouvelle Encyclopédie Pratique de Médecine et D'Hygiène)
Il grande quadro di Brouillet che domina la scala di accesso al Museo di Storia della Medicina di Parigi è intitolato "Une Leçon de Charcot à La Salpêtrière". Sulla tavola dietro Charcot (vedi particolare) è visibile una macchina faradica a bobina mobile del tutto simile a questa.
Apparecchio faradico a slitta sistema Duboi - Reymond marcato W. Kleiner - Berlino.
Questo apparecchio è simile al precedente (Faradique E.D), funziona però con pila esterna ed ha un diverso sistema di interruzione dell'alimentazione. Foto sotto: Strumento inscatolato con in evidenza i suoi elettrodi.
Immagine tratta dal catalogo di strumenti scientifici Max Kohl - 1913
Electreat, Electraply, Vitapulsar.
Sono i nomi di un identico apparecchio garantito:“to increase the flow of mind energy.”
All'apparenza può essere scambiato per un banale rullo da massaggio, in realtà è un vero piccolo apparecchio faradico.
Nel suo interno, ben miniaturizzata si può notare la bobina d'induzione scorrevole sul nucleo ferroso, il piccolo vibratore per l'interruzione della tensione continua e lo spazio per una pila cilindrica da 1,5 volt.
Corredato di diversi elettrodi - 1920.
Apparecchio faradico inglese, nessuna marcatura visibile.
E' dotato di una grossa bobina a nucleo scorrevole.
Portable Faradic Battery.
Voluminoso apparecchio faradico costruito dalla Galvano - Faradic Mgf. Co di New York verso la fine del 1800.
La base dell'apparecchio contiene due grosse pile cilindriche selezionabili tramite il commutatore visibile sulla destra nella foto; l'altro commutatore permette l'inversione della corrente degli elettrodi.
Dietro al coperchio metallico con le istruzioni per l'uso sono riposti gli elettrodi.
Adolphe Gaiffe 1832-1887
...fondò nel 1856 a Parigi una ditta specializzata nella produzione di apparecchi per elettroterapia. Dopo il successo del suo primo apparecchio a 2 celle, progettò un nuovo modello più potente a 3 celle al biossido di mercurio. 1875.
Gaiffe può essere considerato il padre e il precursore dei moderni apparecchi per neurostimolazione TENS.
Galvanici
Gli apparecchi galvanici erano sostanzialmente delle batterie di pile eroganti 15- 25 volt continui la cui corrente veniva regolata tramite un reostato; gli elettrodi erano dei cuscinetti di pelle o di stoffa imbevuti di una soluzione salina. L'odierna ionoforesi si rifà allo stesso principio.
Elettrogalvanico Energo Torino
Apparecchio elettrogalvanico della ditta Energo di Torino; è praticamente identico ad un analogo apparecchio Tedesco della ditta G. Wohlmuth & Co. 1930 ca. Era alimentato da 12 batterie che erogavano una tensione continua di circa 18 volt. E' un precursore degli odierni apparecchi per ionoforesi.
Gaiffe Gallot Pilon
Grosso e pesante apparecchio per galvanoterapia della ditta Gaiffe Gallot Pilon - Parigi - specializzata nella costruzione di apparecchiature elettromedicali e raggi X. 1920 circa. 24 batterie poste in serie alimentavano gli elettrodi; un commutatore a cursore e un galvanometro permettevano di scegliere il voltaggio desiderato e il controllo della corrente. Questo è un antesignano degli apparecchi per ionoforesi.
Rejuvenator
Apparecchio di tipo galvanico funzionante con batterie, queste erano riposte nello scomparto inferiore del contenitore. E' dotato di diversi elettrodi che venivano fatti scorrere sulla cute. 1930 ca.
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Cinture Galvaniche
Si possono classificare tra gli apparecchi galvanici dato che erano in sostanza delle lunghe catene di piccole pile voltaiche. Erano apparecchi assolutamente inutili, al limite della frode.
Sanden's Belt
Questa cintura galvanica è composta, come le altre, da una serie di pile voltaiche che erogano una debole corrente. Anche questa ha la proprietà di ripristinare il vigore giovanile, combattere quasi tutte le patologie ma soprattutto, attraverso l’elettrodo scrotale di garantire una vigorosa ripresa dell’attività sessuale! Grande successo di vendita!
For Nervous people, Rheumatic people, Dyspeptic people suffering from Kidney trouble, Indigestion, worn-out Stomach—from the excessive use of drugs—lack of energy, poor memory, sleeplessness, Nervous and Sexual Debility, and all weakness resulting from waste of vital force: for these many other troubles
Le foto mostra la lunga serie di elementi voltaici contenuti all'interno della cintura.
Addison's Belt
Addison's Galvanic Electric Belt, costruita dalla Electric Appliance Company.
All'interno di questa cintura vi era inserita una serie di piccole pile rame-zinco, gli elettrodi terminali scaricavano a livello della cintola una (debolissima) corrente che "ricaricava" e stimolava l'organismo.
Prima di indossarla occorreva attivarla bagnandola con acqua e aceto.
Le sue proprietà terapeutiche erano illimitate, guariva i reumatismi, le paralisi, le malattie del fegato, dei reni e dello stomaco ma era sopratutto efficace contro l'astenia sessuale; inutile dire che ne furono prodotte e vendute grandi quantità...
Pulvimaker's Belt
Isaac Louis Pulvermaker (1815) progettò e mise in vendita attorno al 1850 una cintura galvanica che ottenne un grande successo commerciale. Sostanzialmente non si differenzia molto dalle altre cinture galvaniche dell’epoca: era formata da una lunga serie di piccole pile voltaiche che venivano attivate immergendole in una soluzione di acqua ed aceto. La debole corrente prodotta avrebbe dovuto curare ogni patologia:
These Chains cure, without pain, trouble, or any other medicine, all kinds of Rheumatic, Neuralgic, Epileptic, Paralytic, & Nervous Complaints, Indigestion, Spasms & a host of others.
Questo strumento ha subito negli anni diverse trasformazioni; sfruttando il successo di altre cinture nel campo dell'impotenza anch'essa si è adeguata aggiungendo un'applicazione scrotale.
Questa cintura è stata oggetto di numerose pubblicazioni, riporto 2 testi tratti da libri italiani e francesi: Manuale Teorico Pratico di Elettroterapia di Plinio Schivardi - 1864.
Electricité (Phisique médicale) Electyricité Dinamique.
A dimostrazione del successo di queste cinture riporto un brano tratto da "Madame Bovary " di Gustave Flaubert e riferito alla cintura Pulvemaker - Grazie all'amico Dott. Christian Carletti per la segnalazione.