Antichi Strumenti Medici
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Farmacia
Prima dell’avvento dell’alchimia e della chimica i farmaci erano ottenuti sopratutto dalle piante o da loro estratti.
In quasi tutti i monasteri esisteva l’Orto dei Semplici (le prime farmacie fitoterapiche) dove si coltivavano numerose varietà di piante alcune delle quali avevano realmente delle proprietà medicinali: la salvia, la ruta, l'iris, il cumino, il finocchio, il rosmarino, la menta ecc. Queste erbe venivano essiccate e conservate in contenitori di ceramica (spesso magnificamente decorati) o di peltro o di vetro; le erbe erano usate come tali o sottoposte a distillazione o ad infusione.
Anche parti essiccate di animali entravano nella composizione dei farmaci, nella Triaca o Teriaca (1), ad esempio, tra i molti ingredienti (circa 70) che la componevano, la carne di vipera era l’elemento essenziale. Due di questi componenti: l'Acoro Aromatico e l'Iris de Florence sono pubblicati più sotto.
Risorse web: La formula ufficiale della Teriaca
Société d'Histoire de la Pharmacie
Contenitori - Flaconi
Antichi contenitori in peltro per droghe - punzone: Angelo con bilancia e spada.
Oleum Macidis, il Macis è il rivestimento esterno della noce moscata (Miristica Fragrans); Oleum Calami (Acoro o Erba di Venere) usato come antispastico e carminativo; Oleum Crotonis (Croton) violento purgativo e caustico.
Contenitori medioevali (?) in vetro per estratti medicinali e per profumi.
Bella bottiglia da farmacia del 1800 (?) in vetro soffiato; il vetro blu al cobalto veniva usato per proteggere le droghe medicinali dalla luce; lo stesso tipo di vetro lo ritroviamo più sotto in alcuni flaconi per infusione.
Non conosco l'uso terapeutico della gomma di Euphorbia; le Euphorbie sono numerose e tutte, se incise emettono un lattico tossico: un revulsivo violento che provoca delle fastidiose pustole se viene sfregato sulla pelle.
La maga Circe, narra la leggenda, si serviva di questo estratto per preparare le sue pozioni magiche.
Serie di bottiglie da farmacia in vetro soffiato blu cobalto. Probabilmente dell'inizio del 1800.
Aceto Aromatico: è la scritta che si può leggere con qualche difficoltà; le altre bottiglie della serie pubblicata sopra non evidenziano nessuna etichetta.
Dal Dizionario della Lingua Italiana - Ed Minerva 1827 : Aceto Aromatico. T.Farmaceutico. Vale acido acetico impuro aromatizzato colla digestione sopra diverse sostanze odorose, volgarmente Aceto de' Quattro Ladri di Marsiglia, o aceto antisettico.
Dal Dictionnaire de Médecine - E. Littré 1884:
Antichi contenitori da farmacia in vetro soffiato al cobalto 1700-1800. - h 18 cm
Piccoli flaconi da farmacia in vetro color ambra con doppio tappo in vetro - 1900 .
Bicchiere dosatore per Quina Laroche
Grazioso bicchiere dosatore per la Quina Laroche, farmaco tonico-ricostituente commercializzato verso la fine del 1800 e parte del 1900 che ha avuto un grande successo sia in Europa che nelle Americhe. Era proposto come energico ricostituente contro l'anemia, la clorosi, la febbre e la malaria; era composto da estratto di corteccia di quinina peruviana, sali di ferro e vino catalano.
Stampo per 12 ovuli vaginali - F. Carlassare -Milano 1920 ca.
Questo strumento in bronzo è del tutto simile ad analoghi usati per le supposte; nello stampo preriscaldato veniva colata una miscela di glicerina e gelatina con l'eventuale aggiunta di una sostanza farmacologica; al termine dopo il raffreddamento si ottenevano delle preparazioni a forma ovoidale di consistenza solida - 15x3,5x6 cm.
Le erbe essiccate erano mescolate a sostanze eccipienti come miele o sapone; questa massa molle veniva trasformata nel pilloliere in lunghi cilindri che erano poi suddivisi in tante piccole porzioni ad ognuna delle quali si dava manualmente una forma sferica; per impedirne la reciproca adesione la superficie era cosparsa con polvere di licopodio, farina od altre polveri inerti.
Il pilloliere della collezione è del 1872; ha un originale registro che permette di variare le dimensioni delle pillole.
Sul "Manuel des Dames de Charité"- 1765 erano indicate le unità di misura per le pillole o le polveri: la base era il Grano che corrispondeva al peso di un chicco d’orzo, seguiva poi lo Scrupolo pari a 24 Grani, poi la Dragma pari a 3 Scrupoli od a 72 Grani, poi l’Oncia pari ad 8 Dragme o 576 Grani ed infine la Libbra che era pari a 12 Once.
Indoratore per Pillole - Boite à Dorer - Pill Silverer
Quando la pillola presentava un odore o un sapore sgradevole si ricorreva alla confettatura con zucchero oppure la si ricopriva con un sottile strato di polvere d'argento o d’oro: da qui il detto “indorare la pillola”: mascherare qualcosa in modo da renderla attraente anche se tale non è.
L'indoratore a lato, in legno di noce, è di provenienza italiana-lombarda e si differenzia dagli esemplari francesi od inglesi i cui legni sono spesso di ciliegio o di bosso; in Lombardia il noce era un'essenza pregiata ma abbastanza diffusa.
Le palline uscite dal pilloliere venivano introdotte nell'indoratore che conteneva della polvere d'argento o d'oro; si ruotava il tutto manualmente per alcuni minuti per far sì che la polvere metallica aderisse alla superficie delle pillole.
Nell'interno dell'indoratore a lato è possibile osservare qualche residuo di polvere d'oro.
Contenitori in bosso per siringhe
Contenitori in legno di bosso (13 cm) che permettevano la custodia discreta di siringhe destinate a terapie di patologie da tener nascoste.
Quella superiore conteneva una siringa uretrale, quella inferiore una siringa a testa smussa per patologie vaginali o per contraccezione.
(vedi anche siringa vaginale)
Migraine Crayon - Matita contro l'emicrania
Piccolo astuccio in legno di forma ogivale che conteneva un cilindro pastoso a base di mentolo; questo doveva essere strofinato sulle tempie:.. garantita la scomparsa dell'emicrania...
Legno di bosso tornito h 5,5 cm, marcato Lohse. Berlin - MIGRAINE - CRAYON - probabilmente primo 1900.
Fiale vetro
All'inizio della terapia iniettiva il principio farmacologico era frazionato in piccole pastiglie contenute in flaconcini di vetro chiusi con un semplice turacciolo ("tablet vials"); la dose di farmaco veniva sciolta in qualche cc. di acqua immediatamente prima di essere iniettata nel paziente.
Le prime fiale sigillate in vetro compaiono verso la fine del 1800 con un più rigoroso controllo dell'asepsi; erano ottenute da un tubetto di vetro chiuso alle due estremità.
"Applicazione dell'asepsi all'uso delle iniezioni ipodermiche"- 1894 (Traduzione da: Révue des Instruments de Chirurgie - 1894 - BIUM)
" In seguito dell'aumento sempre crescente del metodo ipodermico i dr. Berlioz e Duflocq per prevenire gli inconvenienti derivanti dall'iniezione di liquidi più o meno settici, hanno immaginato un dispositivo che permette di distribuire dei prodotti assolutamente asettici. Questi medici hanno fatto costruire dei tubi (fig.40) della capacità di mezzo, uno, due e quattro centimetri cubici. I tubi sono in vetro soffiato di colore giallo per evitare l'azione della luce; essi hanno la forma di piccole bottiglie il cui collo è molto stretto nelle sua parte superiore. Le bottiglie (fig.42) sono riempite in due modi differenti a seconda che si tratti di soluzioni acquose o volatili."
"Soluzioni acquose. - Una soluzione acquosa, esattamente titolata fatta con acqua distillata molto pura, è versata in un recipiente cilindrico in metallo nichelato ed argentato all'interno (Fig.41). Si pone allora sugli spaziatori che sono sul fondo del recipiente un diaframma argentato, B, e si infila nei fori di cui è provvisto la parte stretta del collo delle fiale da riempire che si ritrovano così sistemate con la testa in basso. Un coperchio metallico ricopre quindi il tutto; esso è fissato da un anello che si avvita ad un'asta che partendo dal fondo del recipiente, A, attraversa il diaframma e il coperchio. Così preparato, l'apparecchio è messo in autoclave a 110° - 120° per 20 minuti. La perdita di liquido dovuta a questa operazione è minima ed insignificante ai fini del titolo della soluzione. Dopo il raffreddamento l'apparecchio è posto con il suo coperchio sotto una campana a vuoto le cui pareti sono unte di vaselina al sublimato. Questa campana è collegata ad una pompa ad acqua, aprendo il rubinetto della pompa si crea il vuoto sotto la campana stessa e nei tubi di vetro. Una volta fatto il vuoto è sufficiente lasciare entrare l'aria esterna attraverso un filtro di ovatta. La pressione atmosferica, agendo sulla superficie del liquido, permette il riempimento dei tubi. Tolto il coperchio ogni tubo è sigillato alla fiamma."
"Soluzioni volatili od alcoliche - Queste soluzioni, non possono essere messe in autoclave, i tubi sono prima sterilizzati vuoti e poi riempiti come per le soluzioni acquose".
Astuccio farmaceutico- Dr. H. E. Marshall - Canada - contenente numerosi flaconcini con principi attivi; alcuni di questi portano la scritta "compressed pill" ed erano destinati alla terapia orale, altri invece contenevano delle pastiglie da sciogliere estemporaneamente in acqua per la terapia iniettiva (apomorfina ecc.). A lato immagine tratta dal catalogo Armstrong & CO. del 1901.
Le fiale a sinistra della pagina contengono olio canforato, molto usato per via intramuscolare all'inizio del secolo scorso come stimolante respiratorio e circolatorio.
A destra vari tipi di fiale più recenti: 1930 in poi.
fiale olio canforato
fiale più recenti
Immagine tratta da un libro del 1910 , mostra come aprire una fiala di morfina.
Per detergere la cute prima dell'iniezione si usava l'etere solforico; la sua veloce evaporazione ed il conseguente raffreddamento della cute provocava una leggera anestesia locale; nella didascalia a lato si raccomandava di fare molta attenzione all'uso dell'etere a causa della sua infiammabilità.
Flaconi per infusione
Flaconi in vetro blu cobalto per infusione
Ampolle per siero in vetro neutro
Flaconi per infusione di importanti quantità di liquidi: siero artificiale e simili.
Inizio 1900
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